Riflessioni Settimanali


Subito, lasciate le reti, lo seguirono PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   

Gesù ha chiamato i primi quattro discepoli mentre si dedicavano al loro lavoro di pescatori, cioè alla fonte della loro sicurezza e della loro identità. Così ha fatto con Levi, che faceva l’esattore delle tasse.

Questi racconti ricordano quello di Abramo, che fu chiamato a lasciare le certezze del suo clan e della sua terra.

Continuamente Gesù ci chiama e ci dice: “Ho dei progetti meravigliosi per te, ma devi abbandonare l’area di sicurezza nella quale sei vissuto finora”.

I grandi progetti che Dio ha su di te richiedono quasi certamente che tu lasci la tua confortevole “zona protetta”; confortevole economicamente, socialmente, geograficamente,... Ma quando sei capace di quel salto, allora stai volando nello Spazio-Gesù, l’unica area dove sono possibili i miracoli.

 
Dio Chiama ed Elegge PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   

Giovanni il battezzatore mette il dito nella piaga sulle ragioni della nostra mancanza di vocazioni. Ci indica i criteri per la verifica. C’è negli educatori, nei consacrati, la passione che aveva Giovanni il Battezzatore per Gesù? Hanno il coraggio di proposte forti che invitino i giovani a crescere in intimità con Gesù? Quasi certamente la crisi delle vocazioni non consiste nella diminuzione dei chiamati, come se lo Spirito Santo fosse andato in ferie. Probabilmente sta nei molti "Giovanni Battista” che indicano con poca passione, che hanno lo sguardo debole: sia su Gesù, sia sui giovani di oggi.

Scrive una mamma:“Mio marito è cattolico, ma di rado va in chiesa. Lascia a me l’incarico di rappresentare la famiglia alla Messa domenicale. Abbiamo una figlia e due figli, Michele e Giacomo. Michele era serio e tranquillo; Giacomo sembrava nato per le pazzie, sebbene con un cuore d’oro. Tutti e due erano impegnati, pieni di entusiasmo. Ogni anno andavano in colonia per essere di aiuto al sacerdote, di cui erano amici. Ma alla fine delle vacanze, il prete sembrava cambiato e confidò loro che avrebbe abbandonato il sacerdozio. Cercarono di persuaderlo a non fare quel passo e lo pregarono di confessarli per l’ultima volta. Il giorno dopo non c’era più. Dalla colonia tornarono un po’ delusi, ma con uno splendore particolare negli occhi. A sera Giacomo raccontò ciò che era avvenuto e disse: “Mai ho sentito così forte la dignità del sacerdozio”. Dopo parlò Michele:“Giacomo e io abbiamo deciso di prendere il posto di quel prete. Siete tutti d’accordo?”. Il padre desiderava che uno stesse a casa. Ma Giacomo rispose: “Dio non vuole mezze misure. Quella notte in colonia abbiamo capito che per noi due non c’era altra via”. Il padre non si oppose. Oggi sono tutti e due sacerdoti”.

A tutti Dio fa giungere una chiamata per vie singolari!

 
Tu sei mio figlio PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   

Sulle rive del Giordano avviene ciò che potremmo definire una vera e propria Eucaristia.

La nostra celebrazione domenicale la dovremmo intendere e vivere insieme allo stesso modo. Dio si rivolge a un uomo e gli dichiara la sua vicinanza e il suo amore. Dio Padre chiama Gesù “Figlio mio”. Questa è l’Eucaristia.

Dio ci fa un dono: ci considera figli. A partire dal Battesimo ogni cristiano è stato raggiunto da questa parola dolce e magnifica: “Tu sei mio figlio”.

Gesù accoglie i doni del Padre quando viene battezzato nel Giordano e li trasmette a noi. E noi sperimentiamo l’amore innamorandoci di Dio e del mondo. [Marino Gobbin]

 
A quanti l'hanno accolto ha dato la possibilità di diventare figli di Dio PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   
Sabato 03 Gennaio 2015 12:19

Siamo chiamati a:

  • Scoprire la Parola che si manifesta in tutti i luoghi, in tutte le persone, in tutte le situazioni.
  • Accogliere la Parola, lasciandola nascere dentro al cuore. Parola che dà, a coloro che la ricevono,il potere di diventare figli di Dio.
  • Ascoltare la Parola nata. Perché: “Dove andremo? Tu solo hai parole di vita eterna!”.
  • Meditare la Parola, conservandola nel cuore, rivestendola della nostra carne e del nostro sangue perché si faccia vita in noi.
  • Annunciare la Parola che è venuta per essere luce degli uomini e delle donne e ha bisogno di testimoni come Giovanni.
 
La Famiglia PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   

La famiglia è un bene necessario per i popoli, un fondamento indispensabile per la società ed un grande tesoro degli sposi durante tutta la loro vita.

E’ un bene insostituibile per i figli che devono essere frutto dell’amore, della donazione totale e generosa dei genitori. Solo la roccia dell’amore totale e irrevocabile tra uomo e donna è capace di fondare la costruzione di una società che diventi una casa per tutti gli uomini. [Benedetto XVI]

I genitori sostengono con la loro fede i figli, li fanno battezzare e sono al loro servizio col loro modello di fede. Questo significa che i genitori devono permettere ai loro figli di comprendere quanto è importante e positivo vivere in compagnia di Dio - amore; a volte però anche i genitori impareranno dalla fede dei loro figli e ascolteranno in che modo Dio parla per loro bocca, poiché la fede dei giovani è spesso segnata da una maggior dedizione e “perché spesso il Signore manifesta ad un giovane che cosa è meglio”. [regola di S. Benedetto da Norcia]

 
<< Inizio < Prec. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Succ. > Fine >>

Pagina 8 di 34