Riflessioni Settimanali
Io sono la porta PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   

La buona novella di questa domenica è che Gesù non solo è l’agnello immolato, celebrato nella settimana santa.

E’ anche il pastore che si è donato e l’unica porta.

Come pastore, quello buono, autentico, unico, dà la vita per le sue pecore. Come porta, si chiude a tutti i ladri e briganti e si apre a tutti quelli che si donano come Lui.

“Dobbiamo entrare per questa porta”, affermava Santa Teresa. Per essa si giunge fino a Dio e fino al fratello.

Solo chi è capace di amare come Cristo, fino a dare l’intera vita, senza riservare nulla per sé, può essere pastore, può entrare per la porta.

Ultimo aggiornamento Sabato 24 Maggio 2014 12:37
 
Gesù prese il pane, lo spezzò e lo diede loro PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   

Tornavano a casa. Scoraggiati, delusi. Le speranze avevano lasciato il posto a una sensazione di fallimento. Quanti “speravamo” continuano ad avere bisogno di speranza! Il Crocifisso va loro incontro, chiede di partecipare alle loro ansie e frustrazioni, alle loro difficoltà. Strada facendo si mette a parlare. Cominciando da ciò che essi possono comprendere: le Scritture, la vita.

Lo riconoscono nel gesto di spezzare il pane. Si aprono i loro occhi. Il Risorto li trasforma in testimoni, cambia la loro incredulità in fede, la loro paura in audacia, la loro disperazione in speranza.

Tornano alla comunità per dire agli affaticati di tutti i tempi che il Risorto è vivo, che possiamo incontrarlo nel cammino della vita, nella Scrittura, nell’Eucaristia, nella comunità.

Ultimo aggiornamento Sabato 10 Maggio 2014 13:06
 
Benedetto Colui che viene nel nome del Signore PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   

Le letture di questa Domenica ci offrono gli spunti per riflettere sugli atteggiamenti di Gesù nell’ora di affrontare la Croce:

  • nella figura del Servo di Javhè, che i primi cristiani applicarono molto presto a Gesù, emerge la fiducia illimitata nel fatto che “Il Signore è il mio sostegno... e io non resterò confuso”;
  • la lettera di Paolo ai Filippesi ci parla di un Dio che decide di condividere i timori e le speranze dell’essere umano non da lontano, ma nell’intimo del dolore e della gioia;
  • il racconto della Passione secondo Matteo parla di come Gesù accetta il dolore e la morte per essere coerente con le scelte della sua vita, di come assume ciò che non si comprende, di come lotta per continuare a cercare la volontà del Padre.

I nostri atteggiamenti, quando giunge l’ora delle difficoltà, assomiglianoa quelli di Gesù.

Ultimo aggiornamento Sabato 03 Maggio 2014 11:28
 
Io sono la luce dl mondo PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   

Con il brano che si legge oggi, Giovanni vuole spiegare l’affermazione: “Io sono la luce del mondo” (Gv 9,5), che ricorre in gran parte del Quarto Vangelo.

Il contrasto accoglienza/rifiuto appare già nel Prologo: “La vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1,4).

Il cieco rappresenta tutti quelli che incontrano la luce e che lentamente, attraverso un processo di fede, scoprono chi è Gesù. Per il cieco, dapprima Gesù è l’uomo chiamato Gesù, poi un profeta. Poi riconosce che viene da Dio, poi ancora lo confessa come figlio dell’uomo, ed infine lo adora. Realizza il suo cammino di scoperta della fede in un ambiente ostile.

Anche noi abbiamo zone d’ombra nelle quali la luce non è mai penetrata, regioni che hanno bisogno di essere illuminate.

Ultimo aggiornamento Sabato 12 Aprile 2014 12:50
 
Sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   

Chiunque può entrare in relazione con Dio. Il peccato non impedisce la sua paternità.

Lui vorrebbe che nessuno andasse perduto. Solo la superbia,forse, gli fa paura.

Qui, in un’epoca nella quale la donna non conta granchè, Gesù dialoga con una donna Samaritana. La interpella per primo, chiede di essere dissetato. Lei accetta, ma si meraviglia: “Tu, uomo, e di un’altra tribù, vuoi dialogare con me?”.

E’ la sincerità di questa donna che le dà poi modo di ricevere la pace di Gesù. Ed è la sua conversione che attrae altre persone a Lui.

Chi di noi ha sbagliato e poi si converte, se non giudica altri, è particolarmente credibile nel parlare di misericordia, nel testimoniare l’incontro con Gesù.

Ultimo aggiornamento Sabato 29 Marzo 2014 14:16
 
Il suo volto cambiò aspetto e la sua veste divenne sfolgorante PDF Stampa E-mail
Scritto da Don Giampaolo   

La trasfigurazione è in stretta correlazione con gli annunci della Passione e Morte di Gesù e con l’esigenza per il discepolo di seguirlo sulla via della croce.

I discepoli vedono il Messia avvolto nello splendore della gloria, trasfigurato, perché continuino poi a vederlo quando sarà umiliato e sfigurato. Ma sembra che i discepoli non capiscano nulla. Pietro vuole installarsi nella gloria e rinchiudere Dio in una casa.

Questa è anche la nostra tentazione. Un Dio rinchiuso non turba, non dà fastidio a nessuno. Ma il Dio incarnato cammina con noi, ci viene incontro in ogni tratto del nostro cammino. Soprattutto in ogni uomo e donna e, particolarmente in ogni “crocifisso”.

Perché il Messia, il Figlio del Padre, che dobbiamo ascoltare, è Gesù che scende dal monte per salire al Calvario. Gli altri Messia sono falsi.

Ultimo aggiornamento Sabato 22 Marzo 2014 15:03
 
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