Scritto da Don Giampaolo
|
Il Vangelo è un invito a entrare nella meditazione - contemplazione del mistero del Natale.
Dio sceglie di avvicinarsi alla creazione e alla persona umana per accoglierli nella sua vita. L’irragiungibile si lascia raggiungere per amore. Adatta il suo essere a ciascuno di noi e al nostro mondo, illumina le tenebre con la sua luce, fa diventare figli.
In Cristo possiamo fare l’esperienza del Divino, possiamo imparare a vivere una vita autentica che ci porta a Dio. Lui sceglie di avvicinarsi. Accettandolo, noi entriamo nell’avventura di incontrare Dio |
Speranza della liberazione vicina |
|
|
|
Scritto da Don Giampaolo
|
Noi credenti vogliamo preparare il Natale non solo con la frenesia di comprare tante cose o di preparare dei giorni di vacaza, né ossessionandoci con l’incontro di parenti e amici.
Vogliamo che queste quattro settimane di Avvento siano un tempo propizio per rinnovare la speranza che la pace e la giustizia possano divenire realtà.
Sappiamo che quando Gesù verrà non ci deluderà. Se i migliori sogni dell’umanità si realizzarono in lui, perché non in noi?
Per questo ravviviamo la nostra speranza: il Signore, nostra Giustizia; unirà le nostre volontà nella pratica dei diritti umani. Questo mondo violento e inumano incontrerà strade di pace e umanità.
VEGLIA, se bussano alla tua porta, o meglio apri la tua porta, ritrova l’orizzonte della vita solidale. |
|
Scritto da Don Giampaolo
|
Gesù si riconosce Re quando lo conducono prigioniero dinanzi a Pilato.
Tutto un mistero. Di quale potere si tratta? Del potere che serve, che promuove la vita, che dà priorità ai disprezzati e che offre la propria vita per amore.
Cristo è Re, ma non alla maniera di questo mondo. Non ha sudditi, ma discepoli che ascoltano la sua voce e lo seguono. Regna senza governare. Il suo Regno non si basa sul potere, ma sul servizio. Regna dalla Croce, “perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”.
Quelli che accettano Gesù come Re hanno la missione di vivere e lavorare perché la verità di questo Re affronti e vinca istituzioni e realtà ingiuste. Come diceva Unamuno, “verità non è ciò che fa pensare, ma ciò che fa vivere”.
La Chiesa, solo se si spoglia del potere temporale ha l’autorità di annunciare “la giustizia, la pace, la fratellanza, l’amore, la verità e la vita, la grazia e la santità”, come proclama il prefazio di questa festa di Cristo Re. |
Scritto da Don Giampaolo
|
La vedova, povera e indifesa comprende pienamente l’essenza del Vangelo: abbandono totale e incondizionato nelle mani di Dio Padre.
Davanti a una generosità sensata e calcolata, l’osservazione di Gesù è schietta e inquietante: “Questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri”.
Curiosa aritmetica! La monetina della vedova vale molto di più delle grandi quantità dei ricchi. Il motivo è chiaro: “Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.
La vedova povera è una delle immagini più belle di Gesù stesso. Egli è colui che ha dato più di qualunque altro a Dio e all’umanità. Per questo la vedova è l’ultimo personaggio che il Vangelo di Marco ci presenta prima della passione. Lei rifiuta i nostri calcoli egoistici, le nostre paure per il domani.
In lei brilla il dono della fede: “Do tutto perché non ho paura di nulla”. |
Vendi quello che hai, poi vieni e seguimi |
|
|
|
Scritto da Don Giampaolo
|
Il giovane ricco credeva di possedere dei beni, ma in realtà ne era lui posseduto.Tuttel e sue energie interiori, affettive le aveva sottoposte a quella ricchezza. E si aspettava che Gesù benedicesse quella sottomissione. Il giovane in qualche modo sentiva di avere bisogno di salvezza.
Gesù per prima cosa lo fa sentire amato. Poi gli propone di amare.
Le sue parole provocano una crisi nel ricco.Tristezza e afflizione sono le conseguenze dell’amore frustrato, che ha sbagliato obiettivo. Dureranno finchè dura l’attaccamento ai beni. Quando la ricchezza (soldi,capacità,intelligenza,cultura,qualità, possibilità...) chiude il nostro cuore, ci è impedito di amare e di pensare l’esistenza in maniera nuova e creativa.
Ciò che hai e non dai ti impedisce di entrare nel Regno. |
Il Signore è il mio Pastore |
|
|
|
Scritto da Don Giampaolo
|
Insieme al Gesù profondamente umano, preoccupato per il riposo degli apostoli, brilla anche la compassione del Buon Pastore che prova misericordia per coloro che lo seguono.
Sente che il popolo è disorientato, abbandonato alle proprie forze, ma ha voglia di vivere.
E si mette a insegnare loro con calma.
Abbiamo bisogno di “pause” e di “silenzi” nel vivere quotidiano, per rinnovarci e guardare in profondità ai vicini e ai lontani, alle moltitudini in cerca di vita, di maggiore e migliore vita.
Dicono che ai nostri tempi ci sono pochi leader. Che aspettiamo? Arde veramente in noi la passione per il Regno? La Comunità Cristiana continua nel tempo la missione di Gesù, missione di compassione e di fiducia. |
|
|
|
<< Inizio < Prec. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Succ. > Fine >>
|
Pagina 4 di 28 |